giovedì 25 giugno 2009

IL CARCERE 1931...



L’organismo per il controllo della tortura delle Nazioni Unite ha criticato Israele per non aver permesso l’ispezione di una prigione segreta chiamata dai critici "la baia di Guantanamo israeliana" e ha chiesto di sapere se attualmente siano operativi altri campi di prigionia di questo tipo.In un rapporto pubblicato di recente, il Comitato Internazionale Contro la Tortura ha chiesto che Israele renda nota l’esatta ubicazione del campo di prigionia, ufficialmente definito "Facility 1391" e permetta l’accesso allo stesso comitato.Accertamenti da parte dei gruppi per i diritti umani israeliani mostrano che questa prigione era stata utilizzata nel passato per incarcerare prigionieri arabi e mussulmani, compresi i palestinesi, e che i maltrattamenti e le torture sarebbero state praticate abitualmente durante gli interrogatori.La commissione del Comitato delle Nazioni Unite formata da dieci esperti indipendenti ha inoltre trovato credibile le tesi dei gruppi israeliani, i quali affermano che i detenuti palestinesi sono sistematicamente torturati nonostante la sentenza del Tribunale Supremo Israeliano del 1999 che proibisce questa pratica.L’esistenza del carcere 1931 è venuta alla luce nel 2002, quando per la prima volta vi vennero incarcerati Palestinesi durante una nuova invasione della Cisgiordania da parte di Israele.In una rapporto al Comitato delle Nazioni Unite Israele ha negato che attualmente ci siano ancora dei prigionieri nel carcere 1931, anche se ha ammesso che vi siano stati detenuti numerosi prigionieri libanesi in occasione dell’attacco contro il Libano nel 2006.Il Comitato ha espresso la sua preoccupazione per una sentenza del Tribunale Supremo Israeliano del 2005 che trovava "ragionevole" che lo stato non investigasse sulle sospette torture in quel carcere. Si può supporre che il comitato sia preoccupato che, senza ispezioni, la prigione sia ancora in uso oppure possa riaprire con breve preavviso.La corte israeliana - scrive il comitato - "dovrebbe garantire che tutte le accuse di maltrattamenti e torture da parte dei detenuti del carcere 1931 siano investigate in modo imparziale e i risultati resi pubblici".Hamoked, un’organizzazione israeliana per i diritti umani, è stata la prima a identificare la prigione dopo che nel 2002 i familiari di due cugini palestinesi detenuti a Nablus ne persero le tracce. I funzionari israeliani finalmente ammisero che i due erano detenuti in un luogo segreto.Israele continua a non voler comunicare l’esatta ubicazione della prigione, che si trova nel territorio a 100 km a nord di Gerusalemme. Solo pochi edifici sono visibili, perché la maggior parte della prigione è sotterranea."Abbiamo saputo dell'esistenza della prigione solo perché l’esercito ha commesso l’errore di rinchiudervi Palestinesi in quanto nelle principali prigioni israeliane non c’era più spazio", ha detto Dalia Kerstein la direttrice di Hamoked."L’autentico scopo del campo di prigionia è quello di potervi interrogare i prigionieri del mondo arabo e mussulmano, che sarebbe difficile scoprire, in quanto è assai improbabile che i loro familiari possano contattare le organizzazioni israeliane per poter essere aiutati".La signora Kerstein ha detto che questa prigione rappresenta una violazione del diritto internazionale ancora più grave del campo di prigionia di Guantanamo, in quanto non è stata mai ispezionata e nessuno sapeva quello che stava succedendo lì dentro.I due cugini palestinesi, Mohammed e Bashar Jaddallah, hanno testimoniato che sono stati reclusi in celle di isolamento di due metri quadrati, con le pareti verniciate di nero, senza finestre e con una lampadina tenuta accesa 24 ore al giorno. Nelle rare occasioni in cui sono stati scortati all'esterno, dovevano portare occhiali oscuranti.Quando Bashar Yaddalla, cinquantenne, chiese dove si trovava, gli risposero che era "sulla luna". Mohammed Yaddallah, di 23 anni, ha testimoniato che è stato ripetutamente picchiato, ammanettato strettamente, legato ad una sedia in una posizione dolorosa , non gli è stato permesso di andare in bagno, gli è stato impedito di dormire e ogni volta che cedeva al sonno veniva svegliato con secchiate d’acqua. E' stato inoltre riferito che coloro che lo interrogavano gli hanno mostrato le foto dei suoi familiari e minacciato di far loro del male.Benchè i Palestinesi detenuti in quel carcere siano stati interrogati dai servizi segreti interni israeliani, lo Shin Bet, gli stranieri furono posti sotto la responsabilità di un’ala speciale dell’intelligence militare conosciuta come Unità 504, i cui metodi di interrogatorio si crede siano molto più duri.Poco dopo che si sapesse della prigione, un ex-detenuto libanese, Mustafa Dirani, un leader del gruppo sciita di Amal, aveva presentato una denuncia in Israele affermando di aver subito violenza sessuale da parte di un secondino.Dirani, sequestrato in Libano nel 1994, è stato detenuto per otto anni assieme ad un dirigente di Hezbollah, Sheid Abdel Karim Obeid. Israele sperava di estorcere ai due informazioni concernenti un pilota dell’aviazione disperso, di nome Ron Arar, il cui aereo era precipitato in Libano nel 1986.Dirani asserì in tribunale che uno degli inquisitore di alto grado dell'esercito israeliano, conosciuto come "maggiore George", lo sottopose ad abusi fisici, in uno dei quali venne sodomizzato con un bastone.Il caso venne lasciato cadere all'inizio del 2004, quando Dirani è stato rilasciato in uno scambio di prigionieri.La signora Kerstein ha detto che non ci sono prove certe dell’esistenza in Israele di altre prigioni come il carcere 1391, anche se alcune delle testimonianze raccolte da diversi ex prigionieri sembrerebbero suggerire che questi siano stati reclusi in differenti posti segreti.La signora Kerstein ha espresso la preoccupazione che Israele possa essere stato uno dei paesi destinatari dei voli con "consegne straordinarie", nei quali prigionieri catturati dagli Stati Uniti sono stati trasferiti illegalmente in altri paesi per poi essere sottoposti a tortura."Se una democrazia permette l’esistenza di un carcere di questo tipo, chi può permettersi di dire che non ce ne siano degli altri?", ha detto.Il Comitato delle Nazioni Unite ha esaminato altri sospetti di tortura sempre riguardanti Israele, e ha espresso una particolare preoccupazione davanti al fatto che Israele avesse mancato di investigare più di 600 denunce fatte dai detenuti contro lo Shin Bet, a partire dalle ultime udienze della Commissione, nel 2001.Ha inoltre evidenziato le pressioni fatte sugli abitanti di Gaza che necessitavano di entrare in Israele per trattamenti medici, al fine di farli diventare degli informatori.Ishai Menuchin , direttore esecutivo del Comitato Pubblico Israeliano contro la Tortura , ha detto che il suo gruppo ha inviato al Comitato delle Nazioni Unite numerosi rapporti, che mostravano l’utilizzo sistematico della tortura contro i detenuti."Dopo la sentenza del Tribunale Supremo Israeliano del 1999 [che vietava l'uso della tortura], coloro che conducono gli interrogatorii hanno semplicemente imparato ad essere più 'creativi' nelle loro tecniche".Ha aggiunto che da quando Israele ha definito Gaza un "Stato nemico", alcuni palestinesi sequestrati a Gaza cono stati detenuti in qualità di "combattenti illegali", invece che come "detenuti per motivi di sicurezza"."In tali circostanze, potrebbero avere la qualifica per essere detenuti in prigioni segrete come il carcere 1391".


Nessun commento:

Posta un commento